Child 44 di Daniel Espinosa

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Child 44 è tratto dall’omonimo libro di Tom Rob Smith. Libro di cui sinceramente non ci frega una mazza su questo blog.

Teoricamente doveva essere la versione romanzata dell’indagine e la cattura del famoso Mostro di Rostov. Il serial killer russo che tra il 1978 e il 1990 uccise circa 53 donne e bambini.

Ambientato nella Russia totalitaria di Stalin dell’immediato dopoguerra, sullo sfondo di una nazione povera completamente dominata dal regime. Leo Demidov (Tom Hardy), eroe di stato, è un integerrimo funzionario dell’MGB, la temibile Polizia Segreta, incaricato di scoprire i nemici della Patria e indagare su essi. Poi…

Ve l’ho detto che nel film la moglie di Tom Hardy è Noomi Rapace?!

Insomma la trama cerca di coniugare l’aderenza storica con la struttura classica del poliziesco, dove la terribile burocrazia sovietica si scontra con una serie terribile di omicidi.

C’è pure Vincent Cassel nel ruolo del comandante cattivissimo. E anche Jason Clarke (quello del prossimo Terminator) che fa il fuggiasco e poi infama tutti sotto tortura. 

Quindi dicevamo che c’è questa gran figatona della Russia totalitaria piena di burocrati stronzi e gente normale povera in canna. Insomma tanti spunti interessanti. Come ad esempio l’ostentata negazione dei crimini violenti, perché nel paradiso sovietico non ci sono omicidi. Assunto dal quale prende il via l’indagine di Tom Hardy.

Oh ad una una certa appare un Gary Oldman qualsiasi nei panni di un generale di provincia mega incazzoso ma anche compassionevole.

Sulla carta Child 44 è questo, ma con il passare dei minuti ci si rende conto che è tutt’altro. La ricerca dell’assassino è un leitmotiv sullo sfondo, viene introdotto in un momento a caso, e ritorna ciclicamente in una trama che preferisce parlare di altro.

Raga l’assassino è Paddy Considine. Quello di Dead Man’s Shoes e Hot Fuzz. Un attore che a me fa un sacco simpatia.

Preferisce parlare di tutti quei risvolti inaspettati generati dalla macchina del fango sostenuta da Tom Hardy e di cui diventa lui stesso vittima. Incentrato sulla Russia e della paura di un regime oppressivo che disprezza le persone, e di come la ricerca della verità è un atto sovversivo che può mettere in ombra apparenza e propaganda.

Rullo di tamburi…. roba da non crederci. Verso la fine si presenta in scena Charles Dance nei panni di Twyn Lannister vestito da generale comunista.

In definitiva Child 44 è un film sulla distrazione. Come quando devi studiare un argomento, ma preferisci leggerti le appassionanti storie dei babbuini in Congo. Doveva raccontare la cattura del Mostro di Rostov ma si perde, cambia direzione, si distrae su particolari discutibili, e il risultato è un polpettone che sbanda a destra e sinistra.

Un po’ come questa recensione del resto.

Un pensiero riguardo “Child 44 di Daniel Espinosa

    Marcello Trombetti ha detto:
    6 Maggio 2015 alle 14:51

    Cioè il film poteva essere fatto meglio . Riguarda il Serial Killer poteva essere fatto meglio e cosi avrebbe reso questo film più bello .

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